Un battesimo particolare
La vita è sempre degna di amore, cura e attenzione spirituale. È questo il senso di un piccolo evento dello scorso 14 ottobre rimasto nascosto nella quotidianità e nella discrezione. Sono venuto a conoscerlo e mi pare meriti di essere conosciuto.
L’arcivescovo di Genova Marco Tasca si è recato nella cappella dell’ospedale “Gaslini” per impartire personalmente il Battesimo a un delicatissimo fiore di bimba, nata con patologie complesse e gravemente inabilitanti. Una vita fragile ed effimera, come quella del fiore di campo, simbolo della vita di tutti noi.
Con un gesto forte e tenero l’Arcivescovo ha espresso la fede e la responsabilità verso la grandezza della persona umana in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione, anche ai limiti della precarietà estrema.
Ma non è stato solo un atto liturgico. Attorno a quella piccola c’è l’impegno dei medici e la carità della Chiesa mediante “L’abbraccio di Don Orione”, un’Associazione che da 15 anni a Genova si dedica all’accoglienza dei neonati posti sotto tutela del Tribunale di Minorenni in attesa di rientro nel nucleo famigliare naturale o adottivo.
Sulle alture di Genova Quezzi, la casa abbraccia e protegge i bambini nel momento neonatale ed infantile più critico con volontari e un’equipe altamente specializzata per sviluppare percorsi personalizzati di tutela, sostegno e cura del benessere psicofisico delle piccole creature che iniziano la vita senza l’abbraccio naturale della mamma e della famiglia.
“Dove non c’è l’umana provvidenza lì arriva ancora la Divina Provvidenza”, come diceva Don Orione. E i buoni ne sono le braccia e il cuore umano.